Quando eseguiamo un trattamento ortodontico l’obiettivo è quello di creare un’occlusione dentaria che risponda ai canoni estetici e funzionali. Compito forse ancore più arduo è il mantenimento negli anni dei risultati raggiunti. Una buona diagnosi su cui impostare il piano di trattamento e l’utilizzo dopo la terapia di un apparecchio di contenzione fisso o rimovibile dovrebbero garantire la stabilità dei risultati. Tuttavia si possono creare negli anni malposizioni dentarie e non sempre è facile distinguere tra recidiva della malocclusione trattata e manifestazione di un affollamento terziario (1).
Qualora si manifesti un affollamento dentario in un paziente già sottoposto a terapia ortodontica la necessità di dover intervenire nuovamente ci pone dinanzi a delle problematiche. Sicuramente i pazienti non gradiscono di dover rimontare l’apparecchio multi-brackets, sia dal lato vestibolare che linguale. Bisogna poi considerare l’ulteriore impegno economico cui gli stessi sono sottoposti.
Per ovviare a tali problematiche il Prof Aldo Macchi ed il Dott. Nunzio Cirulli hanno ideato il “Mantenitore attivo di Contenzione” (MAC) (2,3) . Tale apparecchiatura può essere utilizzata sia per la risoluzione delle recidive di allineamento dentario sia per effettuare terapie di allineamento anteriore in pazienti non sottoposti a precedente trattamento. Tale dispositivo, di semplice applicazione e ben tollerato dai pazienti, è stato perfezionato negli anni dagli stessi Autori per realizzare la risoluzione di malocclusioni più complesse. Pertanto il dispositivo descritto in questo lavoro è denominato MAC 1, per distinguerlo dalle seguenti evoluzioni che verranno descritte in successivi articoli.
Il MAC 1 è costituito da un filo in Nickel-Titanio (NI-TI) di 0.12 pollici bondato mediante una resina composita foto-polimerizzabile ai denti da spostare. L’utilizzo di tale dispositivo sfrutta le caratteristiche delle leghe al Ni-Ti, ovvero:
alta memoria elastica e resilienza, ovvero una grande capacità di rilasciare l’energia accumulata nel processo di deformazione.
- bassa modificazione dello stato di sollecitazione durante la disattivazione per cui le forze applicate hanno una estrinsecazione più duratura e costante nel tempo.
Queste erano le caratteristiche dei primi fili al Ni-Ti, dotati cioè di “memoria di forma” ma non ancora di “superelasticità”. La “memoria di forma” (4) è la capacità del materiale di ricordare la sua forma originale dopo che è stato deformato in modo plastico, quando si trova nella sua forma martensitica stabilizzata (5).
Tale memoria di forma è sfruttata dagli Autori per la loro procedura clinica mentre la superelasticità garantisce lo sviluppo di forze leggere e costanti.
Procedura Clinica
Il dente o i denti da spostare vengono mordenzati con acido orto fosforico al 37% e si applica l’adesivo. Successivamente il sezionale Ni-Ti viene adattato al dente da spostare mediante una pinza College e viene bondato con del composito fluido. Sul dente adiacente usato come ancoraggio il sezionale viene tagliato con una fresa in modo da eliminare l’eccesso di filo. Può essere necessaria una procedura di riduzione dello smalto interprossimale (stripping) per il recupero dello spazio in arcata.
Il sistema di forze che si realizza determina lo sviluppo di una forza singola (F) sul dente di ancoraggio e di un momento (M) sul dente dove il filo è fissato con il composito.
Il fulcro o “snodo” di tale sistema è rappresentato dal punto in cui il filo subisce la massima flessione. A tale livello la superficie esterna del filo subisce una trasformazione da austenite (stato in cui la memoria di forma è massima) a martensite (stato in cui la superelasticità è massima). Secondo l’esperienza degli Autori la forza singola è così leggera da non determinare movimenti di rilievo, mentre il momento determina sempre il movimento desiderato sul dente malposto. Inoltre man mano che l’elemento malposto si allinea il braccio di leva aumenta, incrementando anche il braccio del momento sul dente stesso.
Una volta raggiunto l’allineamento scompare lo “snodo” del sezionale e la lega ritorna in fase austenitica. In tale fase esprime al massimo la sua memoria di forma e si comporta da ottimo sistema di contenzione.
Casi clinici
Primo caso.
Per risolvere il disallineamento del 12 è stato bondato un sezionale Ni-Ti 0.12” sul 12 e ancorato all’11. Successivamente è stato applicato un altro sezionale tra 21 e 22 per allineare anche il centrale ed il laterale di sinistra. Gli stessi sezionali dopo l’allineamento, ottenuto in circa 3 mesi, sono stati utilizzati come contenzione.
Secondo caso.
Per risolvere il disallineamento del 21-22 è stato bondato un sezionale Ni-Ti 0.12” sul 21 ed ancorato al 22. Lo stesso sezionale dopo l’allineamento, ottenuto in circa 3 mesi, è stato utilizzato come contenzione.
Terzo caso.
Per risolvere il disallineamento 11-21 è stato bondato un sezionale Ni-Ti 0.12” sul 21 ed ancorato all’11. Lo stesso sezionale dopo l’allineamento, ottenuto in circa 3 mesi, è stato utilizzato come contenzione.
Conclusioni
Il Mantenitore Attivo di contenzione 1 (MAC 1) è il primo retainer attivo fisso che è stato realizzato (2,3). Tale dispositivo, ideato dal Prof Aldo Macchi e dal Dott. Nunzio Cirulli è stato applicato a partire dal 1996. Presenta una semplice realizzazione ed un costo contenuto, consentendo la risoluzione di disallineamenti anteriori di lieve entità. Può essere utilizzato a qualsiasi età ed è ben tollerato dai pazienti, risultando più confortevole rispetto agli attacchi linguali (6,7) e completamente invisibile rispetto agli attacchi vestibolari.
Per la risoluzione di malposizioni dentarie più importanti il Prof Aldo Macchi ha negli anni successivi elaborato nuovi dispositivi più complessi e sofisticati. Tali dispositivi, che rappresentano un’ evoluzione del MAC 1 fino ad arrivare al MAC 4, saranno esposti nei prossimi articoli.
Bibliografia
1. F Van der Linden: Theoretical and practical aspects of crowding in the human dentition. J.A.D.A. 89: 139- 153, 1974
2. A Macchi, S Rania, N Cirulli. Una proposta per la gestione dei disallineamenti anteriori: il Mantenitore Attivo di Contenzione (MAC). Mondo Ortodontico 5:389-393, 1999.
3. A Macchi, N Cirulli. Fixed Active Retainer for Minor Anterior Tooth Movement. J Clin Orthod 34:48-49, 2000.
4. G Sander. Festigkeit und elastizitat kieferorthopadisher drahte unter berucksichtgung der superelastischen materialen. In: Informationen aus der orthodontie und kieferorthopadie. Huthing P.Heidelberg.
5. GF Andreasen . A clinical trial of alignment of teeth using a 0.019 inch thermal nitinol wire with a transition temperature range between 31 and 45 degrees. Am J Orthod 78:528-37, 1978.
6. Miyawakaki, M Yasuhara, Y Koh. Discomfort caused by bonded orthodontic appliances in adult patients examined by retrospective questionnaire. Am J Orthod. 115:83-88, 1999.
7. PM Sinclair, MF Cannito, LJ Goates, LF Solomos, CM Alexander. Patient responses to lingual appliances. J Clin Orthod 20:396-404, 1986.
Prof. Aldo Macchi
Medico Chirurgo
Specialista in Odontostomatologia
Specialista in Ortognatodonzia
Direttore della Clinica Odontostomatologica dell’ Università dell’Insubria- sede di Varese
Professore Ordinario med.28 dell’ Università dell’Insubria dove svolge l’insegnamento di Materiali Dentari e Tecnologie protesiche per il Corso di laurea di Odontoiatria e Protesi dentaria dell’Università dell’Insubria . Ha l’incarico e svolge insegnamento di “Biomeccanica” per la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università dell’Insubria.
È autore di 108 pubblicazioni scientifiche di Ortognatodonzia, di Chirurgia Odontostomatologica, di Materiali Dentali e di Medicina computerizzata, molte riguardano studi sulla Biomeccanica ortodontica e la Tecnica Ortodontica Linguale. Ha tenuto numerosi corsi e seminari di Ortodonzia presso Università italiane e straniere.
E-mail: aldo.macchi@uninsubria.it
Dott. Nunzio Cirulli
Specializzato in Ortognatodonzia
Dottore di Ricerca in Orto-fonato-rino-stomato-gnatodonzia presso l’Università degli Studi di Bari.
Professore a contratto presso l’Università degli Studi dell’Aquila e presso la Università di Santiago di Compostela- Spagna.
Relatore con lavori clinici e di ricerca a Congressi nazionali ed internazionali.
Autore di pubblicazioni e traduzioni su riviste specialistiche nazionali ed internazionali.
Ha tenuto Corsi di Ortodonzia in diverse sedi Universitarie Italiane (Roma La Cattolica, Torino, Genova, Varese, Messina) e Straniere (Madrid, Barcellona, Valencia..)
E’ Socio ordinario della Società Italiana di Ortodonzia, della European Society of Lingual Orthodontics, della European Orthodontic Society, della World Federation of Orthodontists.
E-mail: info@studiocirulli.it
Per informazioni:
zerodonto@gmail.com