Una paziente di 28 anni giunge all’osservazione degli autori lamentando problemi di sensibilità dentale. Durante l’anamnesi nega la presenza di traumi facciali o dentali. Dichiara, inoltre, di assumere limone 2 volte al giorno da 12 anni. Durante la visita clinica non sono evidenziati disordini temporo-mandibolari né problemi muscolari o parodontali.
In base al nostro protocollo, viene richiesta una ortopantomografia e viene effettuata una documentazione fotografica con immagini del viso ed intraorali per discutere con la paziente dei problemi dentali. Nonostante lei lamenti solo ipersensibilità, dopo aver visto la documentazione fotografica si rende conto di avere anche problemi estetici.


Dopo aver portato a termine l’analisi estetica come descritto dal Dr. Mauro Fradeani, ciò che più ha colpito l’attenzione degli autori è stata la linea del sorriso inversa a causa delle alterate proporzioni dentarie.

Al di là di alcune lesioni cariose, pregressi restauri in composito ed una devitalizzazione mal riuscita, è stata evidenziata un’usura diffusa delle superfici occlusali dei denti posteriori e dei margini incisali degli incisivi, oltre ad una estesa perdita di struttura dentaria linguale degli incisivi superiori.

L’esame occlusale ha messo in evidenza una prima classe tra canino e molare in massima intercuspidazione (MIP). Dopo 20 minuti di deprogrammazione anteriore e manipolazione bimanuale in relazione centrica (CR), si evidenziava uno spostamento anteriore in MIP con contatti puntiformi sui soli secondi molari di ciascuna emiarcata.

Dopo aver correlato anamnesi e parametri clinici, si è concluso che le lesioni buccali superiori erano dovute ad erosione acida mentre l’usura dei posteriori era causata dall’effetto combinato di attrito ed erosione.
Il piano di trattamento è stato formulato con l’obbiettivo di restituire funzionalità ed estetica, mantenendo la vitalità dei denti e preservando la struttura dentaria quanto più possibile.
Per fidelizzare la paziente, si è deciso di utilizzare una ceratura funzionale ed estetica da trasferire mediante mock-up.
Il primo passo è stato il posizionamento tridimensionale ideale del margine incisale degli incisivi superiori mediante analisi estetica.
Lo spazio tra le arcate in CR ci ha permesso di disegnare un wax-up funzionale ed estetico senza dover ulteriormente aumentare la dimensione verticale. Utilizzando una mascherina in silicone e la tecnica “spot etch”, il wax-up è stato trasferito intraoralmente e testato per 2 mesi.

Dopo due mesi il parodonto era sano, la mock-up continuava a mantenere dei contatti stabili ed era soddisfacente dal punto di vista estetico e la paziente non presentava disordini temporo-mandibolari o problemi muscolari.

A questo punto la cosa più importante da fare era riportare il progetto nel lavoro finale. Per cui abbiamo fornito al tecnico tutte le informazioni necessarie per la tecnica del cross-mounting.

Prima dell’impronta finale, abbiamo oprtato a termine tutte le terapie dentali e canalari necessarie.

Il modello master è stato creato utilizzando un gesso di IV classe con segmenti rimovibili. La superficie dei denti è stata sigillata con sigillante per gesso e lacca spaziatrice per proteggere il modello e simulare lo spessore di cementazione. È stata utilizzata una speciale cera organica per ricostruire i denti. La linea di finitura in area cervicale è stata verificata ed i margini sono stati realizzati in cera anatomica per un migliore adattamento. Tutti i restauri sono stati realizzati in configurazione monolitica, dato che lo spessore variava tra 0.3 e 0.6 mm ed in virtù del fatto che i restauri monolitici sono più resistenti di quelli stratificati.

Le corone ed i relativi perni di colata sono state collocate nel rivestimento secondo le procedure di pressatura a cera persa. Il canale di colata è stato posizionato in direzione del flusso di ceramica ed in corrispondenza della porzione più spessa della ceratura. Le procedure di preriscaldamento e pressatura sono state eseguite in accordo con le indicazioni del fabbricante.

Sono stati usati blocchi monocromatici e.max HT A1. In questo caso, l’utilizzo di una ceramica traslucente risulta vantaggioso dato che il colore del dente non preparato è dato dalla dentina.
Il risultato è stato ottimale come si apprezza dai restauri posizionati su modello.
Successivamente, si è deciso di effettuare un controllo dell’occlusione data la natura monolitica dei restauri.
Poiché le corone stratificate hanno un rendimento estetico migliore dei restauri monolitici, sugli incisivi superiori si è deciso di effettuare un cut-back.
Il minimo cut-back richiede una tecnica di colorazione interna per migliorare l’effetto cromatico dei dettagli.
La ceramica stratificata è stata usata solo nella zona dello smalto e le masse impiegate sono state rappresentate solo da opalescenti e smalti.
Dopo la sinterizzazione della ceramica, abbiamo verificato forme e lunghezza dei denti superiori con l’aiuto del modello di studio e dell’indice in silicone.
La polvere d’oro risulta di grande aiuto per verificare la correttezza della tessitura di superficie.
Dopo la pulizia dei restauri, è stato utilizzato un glaze per le caratterizzazioni. Le aree che devono mostrare più lucentezza possono essere livellate e prelucidate utilizzando spazzole da lucidatura in silicone
Dopo il completamento delle procedure odontotecniche, è importante verificare nuovamente i restauri su un modello di controllo prima di inviarli al clinico.

Volendo preservare quanta più struttura dentaria possibile e dato che erosione ed attrito avevano modificato la forma dei denti, l’asse di inserimento dei restauri finali in disilicato non ha richiesto alcuna preparazione dentaria.
Dopo il try-in dei restauri, si è proceduto all’adesione secondo il protocollo descritto dal Dr. Pascal Magne.



Dopo 2 e 18 mesi dalla cementazione, i restauri risultano esteticamente, biologicamente e funzionalmente integrati.


Nel restauro di funzione ed estetica in un paziente giovane con perdita estesa di struttura dentaria, la minima invasività è sempre il primo obiettivo che ci poniamo nel piano di trattamento. Approfittando di tali vantaggi in particolare nel caso in oggetto, siamo riusciti ad utilizzare dei restauri senza preparazione così da ottimizzare la soddisfazione del paziente e del team clinico-tecnico.
